Tutto quello che devi fare per riconoscere se un caffè è buono
Distinguere un buon caffè nella qualità e nella bontà non è poi così difficile. Un buon caffè si vede e si sente, ovunque sei e ovunque lo degusti.
In Italia e in Europa in genere è facile trovare un locale dove degustare un caffè, abbiamo molte possibilità e spesso i Bar e le caffetterie sono uno accanto all’altra; sta a noi individuare quello dove il caffè è migliore.
Ma come facciamo a riconoscere un caffè buono?
Sono diversi i fattori che possiamo e dobbiamo tenere in considerazione per provare a riconoscere un buon caffè, partendo da quelli più evidenti, come l’analisi del primo dei nostri sensi: la vista.
Un buon caffè lo vedi.
Già da una prima occhiata possiamo renderci conto della qualità del caffè e di come è stato preparato.
La cremina che si crea solo con la macchina da caffè espresso o con le macchine da casa per cialde e capsule di caffè espresso, deve avere colore e consistenza specifici.
La cremina che si crea sulla superficie del caffè deve avere un colore nocciola chiaro e deve essere un po’ consistente.
Se la cremina è troppo chiara le motivazioni possono essere diverse, positive o negative e spetta a chi lo beve identificarle.
Un motivo può essere legato al fatto che la temperatura della macchina da caffè che l’ha preparato è troppo bassa per quel caffè.
Un’altra motivazione può essere legata al tempo di maturazione del caffè, quando è un po’ “vecchio”, almeno di 6 mesi.
O ancora in base alla qualità del caffè, questo perché il caffè arabica tendenzialmente crea meno crema del caffè robusta e la crea leggermente più chiara.
Sì, perché la cremina è sempre densa quando il caffè, oltre ad essere preparato bene, è di tipo robusta.
Qualcuno dice che la prova della qualità del caffè è nella densità della crema in superficie, e che la prova si fa con lo zucchero. Versando lo zucchero sopra il caffè, questo deve scendere lentamente e si deve vedere mentre scende. Ma questa non può essere una prova decisiva, perché il caffè deve essere buono anche (e secondo noi soprattutto) senza aggiungere lo zucchero.
Sicuramente non ci devono essere bollicine evidenti sulla superficie del caffè, perchè questo sarebbe il prodotto di una preparazione con problemi tecnici, come ad esempio la macinatura un po’ troppo grossa da parte del barista.
Un buon caffè si sente anche dal profumo
Insieme alla vista è il senso che viene immediatamente attivato quando entriamo in una caffetteria: l’olfatto.
Il profumo del caffè quando si entra in un Bar è sempre importante; per molti è il profumo dei ricordi di casa, di quando al mattino ci si sveglia con il profumo di caffè che arriva dalla cucina.
Difficile descrivere un profumo, ancora di più quando parliamo di caffè.
Riconoscere un buon caffè dall’olfatto significa percepire un buon profumo, non deve avere sentore di bruciato o di qualcosa di acre.
Il profumo si sente nel locale dove lo si degusta, ma si sente meglio annusando dentro la tazzina, che ne trattiene la fragranza. Perché la tazzina e la sua forma sono importanti per trattenere e per fissare il profumo della nostra bevanda.
Per vedere in modo ottimale il colore del caffè e della sua cremina in superficie, la tazzina dovrebbe essere bianca, almeno al suo interno.
Una tazzina di caffè espresso deve essere di porcellana, con fondo spesso per tenere meglio la temperatura del caffè e deve contenere al massimo i 25 ml. di caffè.
Vista e olfatto sono quindi due fattori molto importanti per riconoscere un buon caffè e dipendono con pari responsabilità dal caffè stesso e dalla sua preparazione tecnica.
Per completare ogni giudizio però, dobbiamo aggiungere la sua degustazione; la componente più esplicita per dare informazioni ancora più dettagliate, in particolare sulla qualità del caffè stesso.
Sulla degustazione vi rimandiamo un un altro post, intanto degustatevi un #buoncaffè, come Abc caffè.